Perchè è brutto e limitante per i pg plebei e anche per i baroni....
Ti faccio un esempio: se un pg entra in un princiapato in cui sono tutti nobili e vuole fare il plebeo si sentirà un pirla perchè potrebbe tranquillamente essere comandato a bacchetta unpo' da tutti... questo non deve accadere.
D'altro canto se sceglierà di fare il nobile sarà solo l'ennesimo barone, senza un reale potere all'interno del suo principato dato che è solo l'ultimo arrivato tra i vari nobili.
QUOTE (Thain @ 8/1/2013, 15:06)
Sul realismo son o perfettamente d'accordo. In effetti il guardacaccia col re ci parlera' molto poco (o mai) e comunque non verra' fatto portavoce del regno. Ma del realismo ce ne fottiamo da sempre, dopo tutto spariamo palle di fuoco ^^
Secondo me avete una visione distorta della vita medievale, ma magari mi sbaglio io
Pensate che il mondo Medievale era nettamente più spopolato di adesso la popolazione europea era tra i 40 e i 70 milioni a seconda del periodo, dunque era considerata una grande città quella che avesse almeno 50000 abitanti.... come moncalieri insomma
Adesso ho avuto poco tempo per cercare ma vi posto questo link:
http://www.atfp.it/biblioteca/saggi-di-pli...l-medioevo.htmlIn particolare questo paragrafo:
Rapporti sociali: un’impronta di paternità e di bontà
Nel Medioevo i rapporti interpersonali e fra le diverse classi sociali erano molto organiche e naturali. Qualunque persona del popolo aveva una grande facilità di accesso ai nobili e allo stesso re. Questi era solito ricevere i plebei in udienza per ascoltare le richieste che gli facevano.
Così san Ferdinando III, re di Castiglia, quando era in viaggio e si fermava in una determinata città, si sedeva vicino a una finestra che dava sulla strada, per poter essere visto dal popolo ed essere alla portata di qualsiasi plebeo che desiderasse parlargli.
E san Luigi IX, re di Francia, aveva l’abitudine di sedersi sotto una grande quercia, a Vincennes, e ivi aspettare il popolo, ascoltando le sue richieste, le sue lamentele, giudicando casi giudiziari e pendenze fra plebei.
Fino a ben oltre il Medioevo, all’epoca di Luigi XIV e dei suoi successori, il popolo, in Francia, aveva libero accesso ai giardini del Palazzo di Versailles, dove poteva entrare in contatto personale con i nobili e anche con i sovrani.
Quando terminava la cerimonia d’incoronazione di un re di Francia, fuori dalla cattedrale di Reims, nel cui recinto si svolgeva la cerimonia, si raccoglievano molti scrofolosi, portatori di una ripugnante malattia della pelle. Infatti si diceva che il re di Francia aveva il carisma di curare le scrofole con il tocco. Quando usciva dalla cattedrale, si accostava a ogni scrofoloso e toccava la piaga dicendo: «Il re ti tocca, Dio ti guarisca»[1]. E molti venivano realmente guariti.
Tale era la monarchia cristiana, nella sua paternità, nella sua bontà. E il tratto, che il re manteneva con i plebei, si ripeteva fra i diversi livelli della scala sociale.